martedì 18 ottobre 2011

Psicologia in pillole: analisi di un bel colorito abbronzato

L'estate è ormai un sogno lontano ma non è facile rinunciare a quel bel colore dorato che ci siamo conquistate con tanta fatica e sofferenza sulle spiagge.

Cosa fare? Dare il via libera a dosi massicce di lampade UV al viso oppure a tutto il corpo, infischiandosene di tutti i messaggi allarmistici lanciati dalla medicina circa l'alto rischio di tumori alla pelle che le lampade provocano? Oppure qual'è il segreto di un'abbronzatura  veramente perfetta?

Perché vogliamo a tutti i costi essere abbronzate altrimenti ci viene l'ansia di non piacere sia a noi stesse che agli altri? Non si riduce solo ad un fatto estetico ma anche e soprattutto ad un fatto psicologico.

Il colore del successo. Un bel colore dorato è sinonimo di benessere e salute e dunque rimanda di noi l'immagine di una persona sana, attiva, dinamica e perciò di successo.
Paura delle malattie. Da sempre il colore pallido, emaciato, la patina grigia che l'aria di città e degli ambienti chiusi di lavoro lasciano sulla nostra pelle, danno l'idea di malattia e malessere. Avere un colorito dorato rappresenta per molti un modo di esorcizzare la malattia e il dolore.
Concretezza. In genere chi tende ad essere abbronzato tutto l'anno sottolinea il suo senso pratico, concreto, pragmatico, di affrontare la vita.
Il corpo non è soltanto l'involucro che custodisce la mente ma un ottimo messaggero per dare agli altri la misura delle capacità e dello spirito di adattamento.
Al contrario, chi ama un colorito pallido tende molto di più ad anteporre la mente, lo spirito e a prediligere le attività intellettuali.

2 commenti:

  1. Ciao sono Paolo non sono tanto d'accordo perchè è sempre meglio il sole naturale

    RispondiElimina
  2. Infatti Paolo, ma al giorno d'oggi forse vale di più l'apparire che l'essere.

    RispondiElimina